Alcuni consigli per chi deve affrontare un intervento di autospurgo
Affrontare un intervento di autospurgo può sembrare un’operazione complessa, ma con alcune accortezze è possibile gestirla in modo semplice ed efficace. È fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati, dotati di autorizzazioni e mezzi idonei per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, evitando il fai-da-te che, oltre a essere pericoloso per la salute, può comportare danni ambientali e sanzioni amministrative. Prima dell’arrivo della ditta, è utile preparare l’area rendendo facilmente accessibili i pozzetti o le fosse biologiche, magari rimuovendo oggetti, piante o ostacoli che potrebbero intralciare il lavoro degli operatori.
Un altro consiglio pratico è quello di osservare eventuali segnali di malfunzionamento prima dell’intervento, come cattivi odori persistenti, scarichi lenti o gorgoglii anomali: comunicare queste informazioni agli addetti permette loro di individuare più rapidamente la causa del problema. Per evitare situazioni di emergenza, è buona norma pianificare interventi di manutenzione periodica, soprattutto se si abita in zone rurali o in abitazioni non collegate alla rete fognaria pubblica. Infine, è importante non gettare nei sanitari materiali non biodegradabili come salviette, oli da cucina o prodotti chimici aggressivi, che possono compromettere il corretto funzionamento del sistema di scarico e rendere più frequenti gli interventi di autospurgo.
Cosa è una fossa settica?
La fossa settica o fossa biologica rappresenta un affidabile sistema di trattamento primario dei reflui; essa generalmente è costituita da una vasca sotterranea o parzialmente interrata composta da più scomparti.
All’interno di essa avvengono una serie di processi chimico-fisici che consentono di ottenere in uscita un liquame parzialmente chiarificato.
Il processo di trattamento comprende tre fasi:
- Sedimentazione: i solidi sedimentabili si raccolgono sul fondo della fossa e formano un fango che deve essere periodicamente rimosso. Se il serbatoio è ben progettato si può separare dal liquido fino all’80% dei solidi sospesi;
- Flottazione: i grassi e gli oli galleggiano in superficie formando uno strato che via via diviene sempre più spesso;
- Digestione fanghi e consolidazione: la materia organica presente nel liquame viene decomposta ad opera di batteri anaerobi che la convertono in materiale maggiormente stabile biologicamente e gas. I fanghi sul fondo vengono compressi dal nuovo materiale sedimentabile immesso aumentando la sua densità.
All’interno della fossa si assiste inoltre ad un parziale abbattimento della carica patogena del liquame, il quale dopo un certo tempo di ritenzione viene scaricato per sfioramento e convogliato tramite condotta di efflusso, al recapito finale. Periodicamente si deve procedere mediante ditta specializzata all’aspirazione tramite autospurgo dei liquami o dei fanghi ed alla rimozione delle incrostazioni attraverso il lavaggio con getto di acqua ad alta pressione canal-jet.
Figura 1: Fossa biologica
Come funziona?
Ingresso delle acque reflue
- Le acque reflue provenienti dalla casa entrano attraverso il canale di immissione.
- Queste contengono solidi, liquidi e schiume.
Separazione dei materiali
All’interno della fossa, i rifiuti si separano in tre strati:
- Sedimenti (fango) che si depositano sul fondo.
- Liquido centrale (acqua parzialmente depurata).
- Schiuma e materiali galleggianti in superficie.
Compartimenti interni
- La fossa è divisa in comparti tramite muri di divisione che rallentano il flusso e favoriscono la sedimentazione.
- I liquidi passano da un comparto all’altro, migliorando la decantazione.
Pozzetti di ispezione
- Consentono la verifica dello stato della fossa e l’eventuale manutenzione.
Uscita delle acque
- Solo il liquido chiarificato esce dalla fossa attraverso il condotto di uscita.
- Queste acque vengono poi ulteriormente trattate o disperse nel suolo (tramite drenaggi o subirrigazione).
Fossa o Pozzo Imhoff
La fossa Imhoff è una speciale tipologia di vasca biologica, la funzione del manufatto consiste nell’esecuzione di una chiarificazione primaria delle acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche.
Le vasche di tipo Imhoff sono costituite da un comparto principale dove avviene la sedimentazione del materiale ed un vano secondario in cui avvengono i processi biologici.
L’affluente entra nel comparto di sedimentazione, qui avviene la precipitazione del materiale più grossolano, esso scivola sulle pareti inclinate della tramoggia e raggiunge la camera sottostante.
Il dimensionamento della vasca viene effettuato in modo tale da garantire il giusto tempo di ritenzione e da impedire che fenomeni di turbolenza, causati dal carico idraulico del liquame in ingresso, possano diminuire l’efficienza di sedimentazione.
Nel comparto di digestione avviene la stabilizzazione biologica delle sostante organiche sedimentate tramite fermentazione o digestione anaerobica.
Per un corretto funzionamento nella fossa devono essere scaricate solo le acque provenienti dai wc, escludendo quelle saponose provenienti da lavabi, bidet, vasche, ecc. e acque piovane;
Il programma di manutenzione della vasca di tipo Imhoff prevede, oltre al controllo visivo del corretto funzionamento, periodiche verifiche del livello dei fanghi ed estrazione degli stessi a mezzo autospurgo.
Figura 2: Vasca tipo Imhoff
Il Degrassatore
Il Degrassatore è una vasca di calma in cui avviene la separazione per flottazione (risalita) delle sostanze con peso specifico inferiore a quello dell’acqua (oli, grassi, schiume), la riduzione della velocità del fluido consente anche la sedimentazione di una parte dei solidi sospesi che si depositano sul fondo della vasca.
Pozzo nero
I pozzi neri sono serbatoi che raccolgono le deiezioni provenienti dai wc, essi, a differenza delle fosse biologiche, si limitano alla raccolta dei liquami e non prevedono né una parziale chiarificazione né la fuoriuscita dell’effluente per il convogliamento verso un recapito finale.
Per un buon funzionamento di questo sistema è necessario uno svuotamento periodico del pozzo.
Figura 3: Pozzo nero
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Se vuoi saperne di più prova a consultare la pagina delle FAQ e dove interveniamo.





